L’esperienza artistico-culinaria è un unicum che si realizza attraverso i sensi, ma non si limita alla sensorialità.
L’offerta di uno chef di successo è molto più di una mera combinazione di ingredienti, è l’opera d’arte che si avvale dei contributi dell’ambiente e del fruitore stesso con la sua sensibilità.
È questione di flevore. Così, dal campo della pura gastronomia, il nuovo artista culinario si sposta sul terreno della gastrofisica o, come lo chef Agostino Sala, va a sondare eventualità quantistiche alla ricerca di nuove strade. Quantum satis, quanto basta.